Internet of medical things: i dati per efficientare i processi nella Sanità

Artexe il 4 marzo 2021

Trasformare una mole di informazioni destrutturate in preziose risorse utili per concretizzare strategie di data driven governance e migliorare l’esperienza dei pazienti in ospedale: una possibilità che le aziende sanitarie possono cogliere attraverso l’utilizzo di strumenti IoMT – Internet of medical things.

Grazie alla connessione tra diverse soluzioni digitali, come per esempio wearable device e dispositivi medici dotati di sensori, si possono gestire la raccolta, la condivisione e l’analisi di risultati clinici, gli accessi alle strutture, le tempistiche, le prescrizioni, permettendo il monitoraggio delle condizioni dei pazienti e di conseguenza un alto livello di personalizzazione nell’erogazione dei servizi.

In un’ottica strategica, il tutto risulterà fondamentale per rendere più efficiente l’operatività della struttura e più efficace la relazione con i pazienti, con ricadute positive anche in termini reputazionali oltre che remunerativi.


Internet of medical things e digitalizzazione: quali sono i migliori trend

Nell’ultimo anno la digitalizzazione del settore sanitario ha assunto particolare importanza come conseguenza dell’esigenza di garantire la sicurezza delle persone, nel contesto dell’epidemia di Covid-19. Questa condizione ha portato a una maggiore consapevolezza sul ruolo che l’innovazione può avere nel rendere più efficiente e personalizzata la prestazione medica.

Una ricerca di settembre 2020 dell’Osservatorio Sanità digitale del Politecnico di Milano rivela come per il 50% dei medici di medicina generale e il 57% degli specialisti nel prossimo quinquennio le tecnologie che puntano all’ottimizzazione delle cure dei pazienti, le cosiddette terapie digitali, avranno un impatto importante sulla Sanità. Sono soluzioni tecnologiche che devono essere certificate e autorizzate e che possono monitorare l’aderenza del paziente alle prescrizioni terapeutiche, a una particolare dieta o alle indicazioni sull’attività fisica da svolgere.

Riguardo invece alle app mobili liberamente disponibili, secondo la ricerca dell’Osservatorio vengono già consigliate ai pazienti, in particolare quelle per monitorare i parametri vitali e l’attività fisica, oltre a quelle per ricordarsi di assumere determinati farmaci. In generale, le più utilizzate risultano essere quelle per le abilità mentali, al 28%, quelle dedicate all’attività fisica, al 23% e allo stile di alimentazione, al 14%. La diffusione è più ampia tra i giovani, che già prima dell’epidemia se ne servivano.

Tuttavia, se da una parte c’è stata una presa di coscienza da parte del personale medico e dei cittadini dell’utilità di queste innovazioni, dall’altra sono ancora poche le aziende sanitarie che fanno un uso strategico dei dati raccolti. La ricerca indica che il 22% delle aziende raccoglie le informazioni captate da applicazioni, sensori e dispositivi wearable, e solo l’11% delle realtà sanitarie li analizza. È quindi necessario, alla luce di questi risultati, approfondire la conoscenza del tema, per sondare tutte le possibilità che tecnologie, connessione e gestione oculata dei dati possono offrire per rendere migliori le attività delle aziende sanitarie.

In questo contesto, l’IoMT – Internet of medical things assume un ruolo particolarmente rilevante. Il termine è una derivazione da IoT – Internet of things che indica genericamente oggetti capaci di connettersi in rete. Nell’accezione medica, fanno parte di questo gruppo i dispositivi che sono in grado di raccogliere e mettere in condivisione con i sistemi ospedalieri informazioni di natura sanitaria.


Internet of medical things, perché è importante per le strutture sanitarie

I server e gli archivi delle strutture sanitarie celano un patrimonio informativo che rappresenta un vero tesoro allo stato grezzo. L’enorme quantità di numeri, testi e immagini che viene raccolto quotidianamente nelle tante attività mediche e amministrative di una clinica può essere gestita in maniera intelligente per individuare gli indirizzi strategici più adatti a rendere più efficienti i processi della struttura. Le soluzioni IoMT aiutano a coglierne tutto il potenziale.

Per esempio, rientrano nella categoria strumenti indossabili, come uno smart watch capaci di individuare la pressione sanguigna, la frequenza cardiaca e la qualità del sonno, ma anche soluzioni più sofisticate come quelle per tenere monitorati a distanza i pazienti. Ancora, strumenti in dotazione all’ospedale che tramite sensori possono rilevare particolari parametri vitali. Dati che grazie alla connessione possono essere analizzati e condivisi con la struttura sanitaria. L’obiettivo è rendere a misura di paziente i servizi, mettendo in pratica un approccio orientato al patient journey e dunque volto a rendere l’esperienza delle persone in ospedale priva di intoppi, ridondanze e perdite di tempo.


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