Medicina di iniziativa, cos'è e come renderla smart

La medicina d’iniziativa è un modello assistenziale per la prevenzione e la gestione delle malattie croniche. Sebbene sia entrato da tempo nella terminologia medica, ad oggi non è ancora uno standard condiviso in tutto il Paese.

Il DM77, punto di riferimento per i modelli e gli standard dell’assistenza territoriale, ribadisce che l’assistenza deve essere proattiva. In altre parole, la sanità non deve attendere che il cittadino si rechi in ospedale o in ambulatorio, ma deve prendere l’iniziativa e muoversi per prima.

Questo permetterebbe di intercettare precocemente le malattie e di prendere in carico il paziente in una fase iniziale, migliorando la sua “patient experience.  

 

La minaccia della cronicità

Nell’ultima edizione del rapporto che contiene le statistiche sulla salute mondiale, l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) stima che, se dovesse proseguire il trend attuale, entro il 2050 le malattie croniche saranno il killer numero 1: l’86% dei 90 milioni di decessi saranno infatti da attribuire a malattie cardiovascolari, cancro, diabete e patologie respiratorie.

A fine 2022 la stessa OMS aveva acceso i riflettori su un dato drammatico: ogni 2 secondi, nel mondo, muore un under60 per una malattia cronica.

L’aspetto paradossale è che prevenire questo tipo di patologie sarebbe relativamente semplice: basterebbe intervenire sugli stili di vita.

Anche per questo, una sanità sempre più attenta al paziente deve seguirlo a 360 gradi, non solo nel momento della cura, ma anche in quello della prevenzione appunto.

Da qui l’importanza della medicina d’iniziativa, che “va incontro” al paziente e che promuove e favorisce le buone pratiche.

 

L’equità di salute

Con le risorse stanziate grazie al Piano di Ripresa e Resilienza (PNRR), la sanità ha la capacità economica per affrontare alcune delle sfide più pressanti. Non tutti gli esperti sono convinti che il Servizio sanitario italiano abbia anche le competenze logistiche e organizzative per far fronte a questa opportunità.

Recentemente sei università italiane hanno elaborato un documento con 10 proposte operative per gestire al meglio le risorse del PNRR in sanità. All’interno è richiamata più volta la medicina d’iniziativa, intesa sia come uno dei nuovi processi erogativi che andranno messi in campo per garantire una migliore patient experience, sia come cardine attorno a cui dovrebbe ruotare un programma strutturato di prevenzione.

Per gli esperti, infatti, “la prevenzione di iniziativa” è “l’approccio più efficace per l’equità di salute”.

Una medicina d’iniziativa smart è tale se utilizza strumenti all’avanguardia non solo per quanto riguarda la clinica, ma anche per la parte organizzativa. Sebbene il Covid abbia contribuito ad accelerare la predisposizione alla prevenzione della sanità italiana, che ha saputo introdurre velocemente piani vaccinali e di screening, manca un’uniforme copertura territoriale, che resta quindi il traguardo da raggiungere entro il 2026.

 

La protezione dei dati personali

Oltre al miglioramento degli stili di vita, lavorare sulla prevenzione significa anche utilizzare algoritmi di intelligenza artificiale che permettano di predire il rischio, in un’ottica di medicina personalizzata e di migliore gestione delle risorse (si può intervenire solo su chi ne ha più bisogno).

Si pone però un rischio di incompatibilità con il GDPR, il documento europeo che tutela i dati personali. A livello italiano, il Garante della Privacy a inizio 2023 ha sanzionato tre Asl friulane per aver attivato la medicina d’iniziativa per intercettare precocemente chi tra i propri assistiti fosse a maggior rischio di complicanze in caso di infezione da Covid-19. Per farlo, gli esperti hanno utilizzato algoritmi e, secondo il Garante, non avrebbero predisposto un’adeguata base normativa e non avrebbero svolto la valutazione d’impatto preliminare prevista dal GDPR. Alle tre Asl è quindi stata contestata la profilazione illecita degli utenti.

Casi come questi possono essere un freno per una piena attuazione della medicina d’iniziativa.

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