Big data nel settore health: più salute grazie ai dati

Artexe il 25 luglio 2023

Analizzare, apprendere e migliorare: sono queste le tre parole chiave dei Health Big Data, le grandi quantità di dati che oggi abbiamo a disposizione nel mondo sanitario. 

L’analisi di queste informazioni è utile non solo per il singolo, che può ambire a un’assistenza sempre più personalizzata, ma anche per individuare trend e tendenze.  

Oltre alla medicina di precisione, quindi, i Big Data sono fondamentali nel settore health per ottenere una visione d’insieme, requisito fondamentale per chi deve prendere decisioni strategiche. 

Big data significa anche utilizzo di intelligenza artificiale e meccanismi di machine learning, cioè apprendimento a partire dai dati di partenza. Questo permette di elaborare modelli previsionali a livello clinico, organizzativo e gestionale. 

Infine, migliorare: vedere dove il meccanismo ha margini di potenziamento permette a chi lo monitora di implementare gli aspetti più delicati.   

 

Gli strumenti necessari 

Secondo il rapporto di ricerca sul mercato globale dell'Healthcare Big Data Analytics, il mercato raggiungerà i 273 milioni di dollari nei prossimi anni: il valore del mercato globale dei Big Data Analytics in ambito sanitario è infatti stimato a 27.340 milioni di dollari entro il 2028, con un tasso di crescita annuale composto del 14,2%. 

La vera sfida è riuscire a estrarre valore dai dati a disposizione. Oggi la sanità digitale sta lentamente partendo in Italia grazie anche ai fondi PNRR, ma l’ostacolo maggiore è rappresentato dalla scarsa interoperabilità tra i sistemi. Abbiamo grandi quantità di dati che potrebbero essere una miniera d’oro per la sanità, ma li sfruttiamo poco poiché ci mancano strumenti moderni in grado di connetterli. 

Vista la complessità delle informazioni da estrarre, inoltre, i software dovranno essere in grado di restituire una visione composita, che superi la dicotomia tra flussi amministrativi e clinici e che fornisca le informazioni a 360° sul paziente. 
L’obiettivo è conoscere in tempo reale passato e presente della persona da prendere in carico: patologie, interventi subiti, trattamenti effettuati. Ma allo stesso tempo è importante capire chi ha prescritto che cosa all’interno della struttura sanitaria , in modo da mantenere un controllo sugli economics. 

 

Lo spazio europeo dei dati sanitari 

A riprova di quanto gli Health Big Data siano importanti, l’Unione europea sta lavorando a uno spazio condiviso per questo genere di informazioni. 
Il progetto punta a fornire ai cittadini la possibilità di un uso primario e secondario dei dati, Nel primo caso si tratta di garantire un maggiore accesso digitale e un maggior controllo ai dati sanitari personali, favorendo un unico sistema per esempio per la cartella clinica. 

Si parla di uso secondario invece per quanto riguarda l'utilizzo dei dati sanitari per la ricerca, l'innovazione o l'elaborazione delle politiche. 

Tra i problemi principali, la sovranità dei singoli Stati, che raccolgono i dati in modo diverso. L'obiettivo di avere informazioni sanitarie consultabili sia dal cittadino sia dalle istituzioni a livello europeo è ambizioso, ma la strada della Commissione appare chiara e ci sarà sempre più necessità di programmi che lavorino in modo coordinato. 

 

Quale privacy? 

Tra gli aspetti che saranno maggiormente dibattuti nei prossimi anni c’è quello della privacy. Essenziale, infatti, riuscire ad anonimizzare i dati personali in ambito sanitario e allo stesso tempo garantire che tutti i pazienti siano equamente rappresentati. 
Gli esperti di intelligenza artificiale da tempo mettono in guardia dai bias che gli algoritmi possono contenere: pregiudizi mutuati dall’esempio umano. Se ad un algoritmo si danno in pasto dati sanitari di soli uomini, per esempio, questo sarà impreciso quando avrà a che fare con informazioni che riguardano donne. I dati di allenamento sono molto importanti, benché non sempre utilizzati in modo corretto.  

Riuscire a farlo, garantendo la privacy delle persone i cui dati sono usati per l’allenamento prima e per l’analisi poi, è una delle sfide che caratterizzerà il futuro della sanità. 

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