Sanità digitale: ecco gli strumenti chiave per adattarsi al New Normal post Covid

Artexe il 13 maggio 2021

La sanità digitale è il tema del momento.

Non c’è stato bisogno del Covid-19 per comprendere i suoi benefici nei confronti del sistema della sanità, ma è innegabile che esso abbia accelerato un percorso di digitalizzazione che procedeva a rilento a causa dell’estrema complessità del settore.

La riforma della sanità in chiave digitale è una priorità assoluta per vivere questo New Normal nel migliore dei modi facendo sì che proprio questo ambito – fortemente colpito dall’emergenza – sia il primo ad uscirne rafforzato, più efficiente e moderno. Le premesse ci sono: secondo un rapporto dell’Osservatorio Innovazione Digitale in Sanità1, durante l’estate 2020, il 47% dei CIO delle aziende sanitarie ha previsto un incremento degli investimenti in digitale. Un numero presumibilmente determinato dalla consapevolezza di avere a che fare col virus ancora per molti mesi.


Un ecosistema integrato per la salute e la cura

Qualsiasi azienda soffre il problema della frammentazione a silos: silos di dati, di applicativi, di comunicazione e organizzativi. Nella sanità il problema è lo stesso, solo che è molto più ampio e pervade tutto il sistema. Sanità digitale non significa quindi aggiungere uno o più strumenti (emblematica la situazione dell’app Immuni) all’interno di un sistema fortemente frammentato, ma consiste nel ragionare in termini più alti e, adottando un approccio olistico, creare un ecosistema integrato e innovativo per la cura e la prevenzione.

L’integrazione è il concetto cardine della sanità digitale: visto che il patient journey presuppone una relazione con diversi attori, dall’MMG alle strutture sanitarie pubbliche e private, agli specialisti e ai centri diagnostici, ognuno di questi deve rientrare in un ecosistema interconnesso in cui la condivisione di dati e informazioni è costante e finalizzata a favorire il benessere del paziente. Ecco perché un elemento cardine della sanità digitale è il Fascicolo Sanitario Elettronico, che però deve superare tutti i suoi attuali limiti (per esempio, la grande bipartizione tra sanità pubblica e privata) e diventare sempre di più l’unico repository di tutta la storia clinica della persona, così da semplificare la burocrazia, l’accesso ai dati e i processi decisionali.


Sanità Digitale nel New Normal, tra IoT e telemedicina

A livello pratico e operativo, nel New Normal il distanziamento fisico è ancora obbligatorio e finisce per favorire l’intervento e la pervasività del digitale. Si aprono così interessanti scenari a livello di prevenzione e di cura: le app finalizzate e favorire l’attività fisica, l’alimentazione e stili di vita sani sono sempre più usate, mentre il 25% delle persone sta già monitorando parametri legati alla salute tramite app o dispositivi IoT (wearable): purtroppo, a testimonianza della frammentazione di cui sopra e di una digitalizzazione molto graduale, sempre l’Osservatorio Innovazione Digitale in Sanità riporta che solo il 5% li condivide poi con il medico nonostante gli specialisti siano molto interessanti a riceverli, soprattutto quelli sui parametri clinici, sull’aderenza alla terapia e sui sintomi.

Tutto ciò introduce un altro tema cardine della Sanità Digitale nel New Normal, ovvero la telemedicina, cioè la capacità di effettuare diagnosi e impostare percorsi di cura senza un contatto fisico col paziente: anche qui, strumenti di tecnologia indossabile, piattaforme di condivisione dei dati e di comunicazione sono essenziali.

Vi si aggiunge un ulteriore tassello: quello della valorizzazione del dato con algoritmi avanzati di AI e Machine Learning, che possono affiancare i medici nell’attività diagnostica, ma anche nell’erogare cure personalizzate. In termini più generici, la Data Science applicata all’ambito clinico è un filone molto promettente della sanità digitale, con potenziali risvolti rivoluzionari come quelli abilitati dalla medicina di precisione, dalla radiomica e dalla radiogenomica. 


Sanità Digitale e le soluzioni per il patient journey

Migliorare l’esperienza del paziente lungo tutti i punti di contatto con la sanità è uno dei grandi obiettivi del digitale nel New Normal. Se app, dispositivi indossabili e telemedicina rappresentano i fondamenti della sanità 4.0, non si può trascurare tutto il percorso di digitalizzazione dei processi delle strutture sanitarie e di perfezionamento del rapporto tra il paziente e la struttura stessa.

Parliamo dunque di prenotazione da remoto di visite ed esami, di sistemi di digital signage che semplificano l’esperienza dei pazienti all’interno delle strutture, di chioschi interattivi che permettono di evitare le code in reception tramite la self-accettazione, pagare le prestazioni e ritirare i referti, ma anche di tutto l’universo dell’ottimizzazione data-driven (cioè basata sui Big Data) dei processi e dei flussi delle strutture sanitarie, dall’accoglienza alla gestione documentale e a tutte le procedure, che devono essere (il più possibile) automatizzate. Il risultato? Rischio di errore quasi azzerato, così come un drastico abbassamento dei costi per le attività di routine.


1 Fonte: Osservatorio Innovazione Digitale in Sanità


White Paper - E-Health: come migliorare il patient journey grazie alle tecnologie digitali