Quali sono i migliori sistemi a supporto delle decisioni in sanità

Artexe il 22 settembre 2021

I sistemi per il supporto delle decisioni in sanità sono stati concepiti e realizzati per migliorare l’efficacia delle cure, massimizzare l’efficienza della struttura e supportare pianificazioni corrette. Diverse le figure che ne traggono beneficio: la direzione generale, per esempio, perennemente alle prese con la modernizzazione dei servizi erogati e la riorganizzazione di processi e risorse; ma anche la direzione sanitaria, che da sempre lavora in ottica di ottimizzazione dei processi ed è spesso ‘frenata’ dalle scarse informazioni utili relative agli stessi.

Quest’ultimo è il vero limite da cui si generano le inefficienze, ma anche l’incapacità della struttura di ottimizzare le proprie risorse, di giungere a livelli adeguati di appropriatezza prescrittiva e di razionalizzare al massimo le spese.


Sistemi a supporto delle decisioni in sanità: verso la data-driven company

I sistemi a supporto delle decisioni in sanità trasformano la struttura in quella che nell’ecosistema aziendale si è soliti chiamare data-driven company, una struttura che ha piena visibilità sui propri processi, sulle risorse, sui costi e anche sulle proprie inefficienze, e che da questa trasparenza ricava innumerevoli opportunità di ottimizzazione.

Il ‘problema’, se così lo si può definire, è la frammentazione dei dati. Le informazioni, di cui una qualsiasi struttura sanitaria è ricchissima, sono spesso sparse all’interno di svariati sistemi non comunicanti come i gestionali sanitari, le cartelle cliniche, i CUP, i sistemi dipartimentali e via dicendo: in una situazione del genere, peraltro piuttosto comune, risalire all’efficienza di una struttura – definibile sulla base di svariati KPI – e al livello di appropriatezza prescrittiva potrebbe non essere possibile o estremamente faticoso.

I sistemi a supporto delle decisioni in sanità servono esattamente a questo: ad acquisire e organizzare dati che già esistono nei sistemi sanitari e che magari non sono strutturati, al fine di valorizzarli e di estrarne conoscenza utile per qualsiasi processo decisionale, il tutto senza rivoluzionare sistemi, modalità di lavoro e dinamiche consolidate. Infatti, i sistemi a supporto delle decisioni in sanità si integrano perfettamente nell’architettura informativa esistente e fungono da collettore, da abilitatore di quella visione olistica di cui sopra. Di sicuro, non sono un ulteriore sistema che si somma agli altri creando ulteriore frammentazione.


Un supporto fondamentale per le decisioni strategiche

I sistemi a supporto delle decisioni in sanità sono fondamentali per effettuare scelte strategiche, migliorano la clinical governance e l’efficienza della struttura, ottimizzando l’allocazione delle risorse, la gestione dei costi e, di conseguenza, la qualità dei servizi erogati.

Il grande punto di forza è la gestione dei dati non strutturati, che sono miniere di conoscenza ma che, al tempo stesso, richiedono sistemi estremamente avanzati per poter essere interpretate e messe a disposizione della struttura stessa. Si pensi ai testi liberi delle diagnosi, dei referti e a un’infinità di altre sorgenti: i sistemi più evoluti permettono di dare un senso, di ricercare rapidamente, di aggregare e arricchire anche i dati non strutturati, così da rispondere a domande fondamentali di clinical governance. In questo modo, per esempio, è molto più semplice rilevare gli eccessi di prescrizione e contestuali opportunità di riduzione della spesa, oltre alla possibilità di risalire a indicatori chiari sulle performance dei reparti e sulla qualità dei servizi offerti ai pazienti. In altri termini, grazie a questi sistemi, la struttura ottiene quel livello di trasparenza che non è solo necessaria in ottica di spending review, ma anche di miglioramento delle performance, dei servizi e dei percorsi dei pazienti.


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