Incentivi pubblici alla sanità digitale: quali sono e su cosa investire

Artexe il 10 giugno 2021

Gli incentivi pubblici alla sanità digitale potrebbero essere il motore per un vero e proprio salto di qualità del nostro sistema sanitario.

L’Osservatorio Innovazione Digitale in Sanità del Politecnico di Milano fa notare1 infatti come la pandemia abbia evidenziato le fragilità del nostro sistema sanitario, causando tempi elevati per l’accesso alle prestazioni sanitarie e una lacunosa integrazione tra servizi ospedalieri e servizi territoriali. Non vi è alcun dubbio che solo una corretta e pervasiva digitalizzazione che vada al di là della singola struttura possa modernizzare il sistema sanitario, conducendolo direttamente verso un progressivo incremento di efficienza e un miglioramento dei servizi erogati ai cittadini.


Incentivi alla sanità digitale: il Piano Nazionale Ripresa e Resilienza

A tal proposito, una delle grandi opportunità per far progredire il Paese verso la sanità digitale risiede nel Piano Nazionale Ripresa e Resilienza (abbreviato, PNRR), che inaugura un’era di interventi e di riforme incisive a livello sanitario e rappresenta una delle più grandi speranze in materia di digitalizzazione. Di fronte ad un SSN che si posiziona al di sotto della media continentale in ambito di spesa sanitaria, il PNRR dedica ad esso 15,63 miliardi di euro, che potrebbero – grazie anche all’incremento del peso del digitale – ridurre le disparità territoriali, i tempi di attesa e le inefficienze a livello di governance. I fondi del PNRR potrebbero inoltre permettere l’implementazione capillare di tecnologie avanzate, una pervasiva data-driven governance e la promozione costante di ricerca e innovazione.

Più in dettaglio, il Piano si articola in due maro-aree: quella degli investimenti in reti di prossimità e telemedicina, finalizzata – con uno stanziamento da 7 miliardi di euro – a rafforzare i servizi offerti dal sistema sul territorio, e quella direttamente connessa all’innovazione, ricerca e digitalizzazione del Servizio Sanitario Nazionale (8,63 miliardi), all’interno della quale rientra il completamento e la maggiore diffusione del Fascicolo Sanitario Elettronico (FSE).


Incentivi pubblici sanità digitale: su cosa investire

La modernizzazione del sistema sanitario è un percorso complesso e inevitabilmente progressivo, nel quale ogni attore deve fare la sua parte sotto una regia comune. A prescindere dal PNRR, il processo è certamente avviato: sempre secondo l’Osservatorio, nel 2020 la spesa è stata di 1,5 miliardi di euro (+5% rispetto all’anno precedente) dovuto soprattutto agli investimenti delle strutture sanitarie. Ma parlando di incentivi pubblici alla sanità digitale, ecco alcune interessanti ipotesi di investimento:


Valorizzazione dei dati e potenziamento del Fascicolo Sanitario Elettronico

Occorre raggiungere la piena maturità dell’FSE a livello nazionale. Le disparità, anche tecniche, tra le singole regioni sono troppo pronunciate, e occorre raggiungere un livello di assoluta interoperabilità. I dati diffusi dall’Osservatorio non lasciano scampo: l’utilizzo complessivo è al 12%. Nel 60% dai casi, FSE non viene impiegato perché non conosciuto, e per questo il MEF ha assegnato alle Regioni 1,6 miliardi per potenziare le campagne di comunicazione.


Investire in un piano Nazionale di formazione in Digital Health

Oggi e domani sarà fondamentale investire nelle competenze digitali delle risorse umane, uno degli scogli principali all’utilizzo delle tecnologie e delle soluzioni digitali (come la Cartella Clinica digitale).


Mappare i sistemi informativi sanitari per standardizzarli

Realizzare una piattaforma digitale sanitaria comune è un grande obiettivo della sanità digitale, la cui complessità dipende dalle innumerevoli differenze a livello regionale e di singola struttura. La standardizzazione porterebbe all’interoperabilità e alla valorizzazione dei dati su larga scala, con evidenti benefici per il sistema e le strutture stesse.


Investire in Telemedicina

Se adeguatamente supportata, la telemedicina diventa un pilastro dell’assistenza sanitaria territoriale, in tutte le sue componenti: tele-visita, tele-consulto e tele-monitoraggio. Sia tra i medici specialisti che gli MMG, si rilevano percentuali prossime al 40%, ma con picchi di interesse superiori all’80%. La telemedicina è una grande promessa della medicina moderna ed è in grado di efficientare l’intero sistema.


Semplificare il processo di procurement e il codice appalti

La pandemia ha evidenziato diverse lacune nei processi di procurement: la complessità delle procedure, la loro lentezza e l’incapacità di condividere azioni e obiettivi tra i diversi livelli degli acquisti (nazionale, locale, regionale) hanno contraddistinto le operazioni dell’ultimo anno e dimostrato la necessità di interventi di semplificazione.


1 Fonte: Osservatorio Innovazione Digitale in Sanità


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